ALLA DARSENA IL CONCERTO DEGLI “I SHOT A MAN” CONCLUDE LA PRIMA SERATA DI TRASIMENO BLUES 2024

ALLA DARSENA IL CONCERTO DEGLI “I SHOT A MAN” CONCLUDE LA PRIMA SERATA DI TRASIMENO BLUES 2024

Sono sempre potenti le emozioni che si avvertono alla Darsena (la tradizionale location per i concerti notturni in programma a Trasimeno Blues): il 27 luglio si conclude qui la prima giornata di festival con un finale ad effetto che, dopo l’emozionante concerto dei “The Steven Paris” a piazza Mazzini e l’imponenza avvolgente del concerto di Eric Bibb alla Rocca, ritroviamo negli “I Shot A Man”, gruppo musicale che ci porta in una dimensione più street, più underground, una dimensione intima e familiare. Si tratta di un trio creato dal chitarrista Domenico De Fazio, accompagnato dall’eccentrico batterista Simone Pozzi e dal chitarrista Manuel Peluso che sposa l’insolita tecnica del fingerpicking, usata da molti chitarristi folk e che consiste nel suonare pattern di arpeggio senza l’uso del plettro. La cosa che più mi ha colpito di questo loro concerto è proprio questa essenza urban e intima, un binomio di qualità opposte, una vera e propria grandiosità semplice con il loro sound crudo ed essenziale. Mentre li ascolto mi torna in mente una chiacchierata tra noi ragazzi dello staff, avvenuta in uno dei rari momenti liberi pomeridiani, in cui ci scambiamo idee e sensazioni sul panorama musicale offerto dal Festival. In questa occasione, Elena, una di noi, ha avuto una défaillance e ha usato la parola “suonatori”, parlando dei musicisti. Siamo tutti scoppiati a ridere, anche se, in realtà, si è aperta un’interessante discussione sulla differenza tra i due termini, conclusasi con l’idea che, mentre il “musicista” evoca in noi un’idea di artista professionale, estremamente serio e tecnicamente maturo, il “suonatore” ha in sé un’essenza di informale magica quotidianità, scevra da ogni legame con fama e successo, che suona per allietare il suo animo e quello dell’ascoltatore il quale potrebbe essere anche un semplice passante di una qualunque strada newyorchese.

Ed ecco che, la stessa sera, ritrovo negli “I Shot A Man”, la capacità di abbattere le barriere tra musicisti e pubblico e la capacità di creare un’atmosfera prossima, tipica del “suonatore”, pur essendo musicisti, secondo la nostra accezione. Tre strumenti, di cui due chitarre, eppure nessun limite, anzi la scarsità di strumenti sembra proprio il mezzo per raggiungere il loro obiettivo, una spinta per i tre artisti a scovare nuove sonorità e melodie per poter raggiungere qualsiasi sfumatura di blues. Un’esplorazione senza confini supportata da una bravura tecnica unita ad una incredibile creatività e il tutto, a portata di mano, come se fossimo in un contesto amicale. La Blues band nasce, infatti, con il desiderio di riprendere il blues primordiale, puro e schietto, modernizzandolo e mantenendo proprio questa peculiarità esplorativa. Mi era mancata la Darsena, la prima cosa che ho fatto appena entrata nel locale è stata di fiondarmi nella parte retrostante appoggiata direttamente sugli scogli, sedermi il più possibile vicino all’acqua e godermi la pace e la malinconia che suscita la luna riflessa sul placido lago. Gli “I Shot A Man” sono stati un perfetto accompagnamento musicale per i miei turbinii emotivi condivisi con gli altri “giovanissimi dello staff”, come veniamo chiamati dal festival. Gli “I Shot A Man” sono stati la compagnia sintonica, direi il finale perfetto per la prima giornata del travolgente Trasimeno Blues in cui, prima di tutto, si viene per ascoltare musica di qualità. Così si inaugura una settimana musicale unica nel suo genere, in cui anche noi giovani possiamo sperimentare l’emozione di sentirci uniti dalla passione per la musica blues e dal desiderio di aprire questo antico mondo che ha fatto la storia della musica, ai nostri coetanei per i quali rappresenta invece una totale novità. A Trasimeno Blues stiamo sperimentando, intorno alla musica blues, uno scambio intergenerazionale, una sorta di dialogo privo di chiusure, mediato dai più variegati suoni della musica blues, in un’atmosfera magica e vitale.

(Elisabetta Tinarelli)